La Valtellina è una regione vinicola situata nella Lombardia settentrionale, è famosa per la sua produzione di vini di alta qualità, che riflette la diversità e la peculiarità dei vitigni coltivati nella regione.

Il vitigno principe della Valtellina è la Chiavennasca, un clone del Nebbiolo Piemontese, che conferisce ai vini una grande struttura e un profilo aromatico complesso, con note di viola, lampone e mora.

Oltre alla Chiavennasca, altri vitigni autoctoni coltivati in Valtellina sono la Rossola, una varietà a bacca bianca con un profilo aromatico delicato e fruttato, e la Brugnola, un clone dell'emiliana Fortana, che sebbene non venga più vinificata attualmente, è utilizzata come uva da tavola. La presenza di questi vitigni autoctoni testimonia la ricchezza e la storia vitivinicola della regione, offrendo una varietà di profili aromatici e caratteristiche uniche ai vini prodotti.

Un interessante legame genetico esiste tra la Chiavennasca e il Nebbiolo Piemontese, poiché il DNA della Pignola, un'antica uva autoctona della Valtellina, è stato ritrovato nel genoma del Nebbiolo Piemontese. Questa scoperta sottolinea l'importanza di questa varietà nella produzione vinicola locale e le connessioni storiche e genetiche che esistono nel mondo vitivinicolo italiano.

La conservazione e valorizzazione di vitigni autoctoni come la Rossola e la Brugnola rappresentano un patrimonio vitivinicolo prezioso, che testimonia la tradizione e l'evoluzione della viticoltura in Valtellina nel corso dei secoli. La diversità e la peculiarità dei vitigni coltivati nella regione contribuiscono alla creazione di vini unici e distintivi, che esprimono il terroir e la maestria degli enologi locali, rendendo i vini della Valtellina apprezzati e riconosciuti sia a livello nazionale che internazionale.

In sintesi, la Valtellina offre una varietà di vitigni autoctoni che contribuiscono alla creazione di vini unici e distintivi, che esprimono il terroir e la maestria degli enologi locali, rendendo i vini della Valtellina apprezzati e riconosciuti sia a livello nazionale che internazionale. La presenza della Chiavennasca come vitigno principe, la scoperta del DNA della Pignola nel Nebbiolo Piemontese, e la conservazione e valorizzazione di vitigni autoctoni come la Rossola e la Brugnola rappresentano un patrimonio vitivinicolo prezioso, che testimonia la ricchezza e la storia vitivinicola della regione.

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